Alternanza scuola-lavoro, ecco come cambia dal prossimo anno

Arrivano docente coordinatore e nuovi obblighi per le imprese. Via anche a un fondo per gli indennizzi degli infortuni mortali. Scuola-lavoro non obbligatoria per la maturità di giugno.

Mentre anche quest’anno, all’esame di maturità, le esperienze di scuola-lavoro non costituiranno requisito d’ammissione alle prove, per il prossimo anno scolastico l’intera materia vedrà le prime novità previste dai recenti interventi normativi proposti dai ministri dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, e del Lavoro, Marina Calderone. L’obiettivo è puntare su un’alternanza scuola-lavoro (oggi si chiama Pcto) più sicura e di qualità. Insieme a un’estensione delle tutele Inail per alunni e docenti. E al restyling previsto per gli istituti tecnici e professionali. Ma procediamo con ordine.

Integrazione al Dvr

Alcuni interventi previsti dall’esecutivo Meloni entreranno in vigore il prossimo anno scolastico, il 2023/24. Il primo riguarda le imprese impegnate nei percorsi “on the job” (attualmente almeno 210 ore negli ultimi tre anni degli istituti professionali, 150 nei tecnici e 90 nei licei) che dovranno integrare il proprio Documento di valutazione dei rischi (il Dvr) con una sezione ad hoc per le misure di prevenzione e i dispositivi di protezione per i ragazzi. L’integrazione al Dvr sarà fornita alla scuola e allegata alla convenzione istituto- impresa.

Scuola-lavoro coerente con il percorso di studi

Stop poi a esperienze di scuola-lavoro di scarsa qualità: il Pcto dovrà essere coerente con il piano triennale dell’offerta formativa e con i profili in uscita dei singoli indirizzi di studio. Grazie anche alla nuova figura del docente coordinatore di progettazione, che sarà individuato dall’istituzione scolastica. Misure concrete, a detta di Valditara, «per dare maggiore sicurezza ed efficacia ai percorsi di alternanza scuola-lavoro».

Si rafforza il registro per l’alternanza

In tale ottica le nuove norme rafforzano anche il registro per l’alternanza scuola-lavoro presso le Camere di commercio, introducendo ulteriori requisiti a carico delle imprese ospitanti così da evitare il caso di aziende improvvisate. Vengono richieste, infatti, capacità strutturali, tecnologiche e organizzative dell’impresa, esperienza maturata nei percorsi di scuola-lavoro, eventuale partecipazione a forme di raccordo organizzativo con associazioni di categoria, reti di scuole, enti territoriali già impegnati nei Pcto. Oltre all’interazione e allo scambio di dati, finora carenti, tra il registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro e la piattaforma dell’alternanza scuola-lavoro, istituita presso il Mim, che viene rinominata come «Piattaforma per i Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento».

Fondo per indennizzare gli infortuni mortali

Sempre con il pacchetto Lavoro approvato dal Cdm il 1 maggio arriva anche il Fondo l’indennizzo dell’infortunio mortale durante le attività formative, che avrà una dote per il 2023 di 10 milioni e coprirà richieste per eventi occorsi dal 1° gennaio 2018, data di entrata in vigore della disciplina sull’alternanza scuola-lavoro. Due, invece, i milioni previsti per il 2024 e seguenti. A essere assicurati saranno gli studenti di ogni ordine e grado, anche privati, compresi quelli impegnati in percorsi di istruzione e formazione professionale, e le università. Secondo gli ultimi dati disponibili nel 2021 ci sono state 256 denunce di infortunio di alunni “on the job”, poi diventate 2.103 nel 2022. Con un caso mortale nel 2021 e due nel 2022. L’indennizzo alle famiglie potrà essere cumulato con l’assegno una tantum corrisposto dall’Inail per gli assicurati (articolo 85 del Dpr 1124/1965). Viene inoltre istituito l’Albo delle buone pratiche di scuola-lavoro, e sempre presso il Mim si istituisce l’Osservatorio nazionale per il sostegno alle attività di monitoraggio e di valutazione dei Pcto.

Si rafforza il registro per l’alternanza

In tale ottica le nuove norme rafforzano anche il registro per l’alternanza scuola-lavoro presso le Camere di commercio, introducendo ulteriori requisiti a carico delle imprese ospitanti così da evitare il caso di aziende improvvisate. Vengono richieste, infatti, capacità strutturali, tecnologiche e organizzative dell’impresa, esperienza maturata nei percorsi di scuola-lavoro, eventuale partecipazione a forme di raccordo organizzativo con associazioni di categoria, reti di scuole, enti territoriali già impegnati nei Pcto. Oltre all’interazione e allo scambio di dati, finora carenti, tra il registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro e la piattaforma dell’alternanza scuola-lavoro, istituita presso il Mim, che viene rinominata come «Piattaforma per i Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento».

Fondo per indennizzare gli infortuni mortali

Sempre con il pacchetto Lavoro approvato dal Cdm il 1 maggio arriva anche il Fondo l’indennizzo dell’infortunio mortale durante le attività formative, che avrà una dote per il 2023 di 10 milioni e coprirà richieste per eventi occorsi dal 1° gennaio 2018, data di entrata in vigore della disciplina sull’alternanza scuola-lavoro. Due, invece, i milioni previsti per il 2024 e seguenti. A essere assicurati saranno gli studenti di ogni ordine e grado, anche privati, compresi quelli impegnati in percorsi di istruzione e formazione professionale, e le università. Secondo gli ultimi dati disponibili nel 2021 ci sono state 256 denunce di infortunio di alunni “on the job”, poi diventate 2.103 nel 2022. Con un caso mortale nel 2021 e due nel 2022. L’indennizzo alle famiglie potrà essere cumulato con l’assegno una tantum corrisposto dall’Inail per gli assicurati (articolo 85 del Dpr 1124/1965). Viene inoltre istituito l’Albo delle buone pratiche di scuola-lavoro, e sempre presso il Mim si istituisce l’Osservatorio nazionale per il sostegno alle attività di monitoraggio e di valutazione dei Pcto.

Anche quest’anno, invece, per via stavolta di una norma inserita nel milleproroghe di fine 2022, l’alternanza scuola lavoro non costituirà requisito di ammissione alla maturità 2023, derogando così nuovamente al Dlgs 62 del 2017. Il perché lo spiega lo stesso ministero dell’Istruzione e del merito: in questi anni di pandemia «in taluni casi non si è raggiunto il target orario previsto» (210 ore negli ultimi tre anni dei professionali, 150 nei tecnici, 90 nei licei, ndr). L’alternanza scuola-lavoro farà comunque capolino all’orale, con una breve relazione e/o un elaborato multimediale.

FONTE: IL SOLE 24 ORE