Estate, tra incubo centri estivi e sensi di colpa: quando le vacanze sono solo per i bambini e diventano una corsa a ostacoli per i genitori
Diverse settimane senza scuola, un sospiro di sollievo per i più piccoli, un rompicapo per i genitori. Tra centri estivi dai costi proibitivi e la difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, l’estate si trasforma spesso in una corsa a ostacoli per mamme e papà.
Mentre i bambini sognano giornate infinite di gioco e libertà, la realtà per i genitori lavoratori è ben diversa. Le sveglie continuano a suonare presto, ma invece di accompagnare i figli a scuola, inizia la ricerca di una soluzione per tenerli impegnati durante le lunghe ore lavorative.
Centri estivi: un lusso che non tutti si possono permettere
I nonni, se disponibili e vicini, diventano spesso un punto di riferimento fondamentale. Ma per molte famiglie, l’unica alternativa sono i centri estivi, con costi che lievitano di anno in anno. Secondo un’indagine di ADOC, quest’anno le tariffe hanno subito un’impennata del 10% rispetto al 2023. Lasciare due bambini al centro estivo per otto settimane può arrivare a costare oltre 2.300 euro, una cifra che mette a dura prova il bilancio familiare.
Luca Frusciello, pedagogista che lavora anche nei centri estivi, sottolinea, in un’intervista a Fanpage, come questa situazione generi un paradosso: “Associamo l’estate alla pausa dalla scuola, a ritmi più rilassati. Invece, per i genitori lavoratori, diventa un periodo ancora più frenetico e dispendioso”.
Il senso di colpa e la necessità di un cambiamento
La difficoltà di conciliare lavoro e famiglia durante l’estate può generare nei genitori un profondo senso di colpa. Lasciare i figli al centro estivo per molte ore o, peggio ancora, a casa da soli se abbastanza grandi, non è una scelta facile.
“Servono cambiamenti radicali”, afferma Frusciello. “La scuola dura da settembre a giugno, come se servissero tre mesi di stop. Ma per i genitori lavoratori non c’è tregua. Bisogna ripensare l’organizzazione del lavoro e dei servizi per l’infanzia, offrendo soluzioni più flessibili e accessibili a tutte le famiglie”.
L’estate dovrebbe essere un momento di svago e condivisione per tutti, non un ulteriore motivo di stress e preoccupazione. È necessario un cambio di passo per garantire un reale equilibrio tra lavoro e vita familiare, anche (e soprattutto) durante i mesi estivi.
FONTE: ORIZZONTE SCUOLA